Robinson | Immagina che... | E-Book | sack.de
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E-Book, Italienisch, 106 Seiten

Robinson Immagina che...

Come creare un futuro migliore per tutti
1. Auflage 2022
ISBN: 978-88-590-2890-1
Verlag: Edizioni Centro Studi Erickson
Format: EPUB
Kopierschutz: 6 - ePub Watermark

Come creare un futuro migliore per tutti

E-Book, Italienisch, 106 Seiten

ISBN: 978-88-590-2890-1
Verlag: Edizioni Centro Studi Erickson
Format: EPUB
Kopierschutz: 6 - ePub Watermark



Il volume può essere considerato il manifesto di Ken Robinson, portato a termine dalla figlia Kate. Una lettera d'amore, un grido di battaglia, una sfida per tornare ad usare l'immaginazione che ci permette di creare il mondo in cui viviamo, senza limitarci a esistere in esso. Immagina che... è una lettera d'amore per il potenziale umano, per ciò che, come specie, siamo capaci di fare e di essere se creiamo le giuste condizioni. Ma è anche un grido di battaglia per rivoluzionare l'organizzazione della nostra economia, la struttura delle nostre società, il modo in cui abitiamo l'ambiente e i nostri sistemi di istruzione, affinché alimentino la creatività, la collaborazione e la diversità. In questa sfida, la nostra maggior risorsa è l'immaginazione che ci permette di creare il mondo in cui viviamo, senza limitarci a esistere in esso. E che ci mette anche in grado di ricrearlo. Ken Robinson ha cambiato la vita di milioni di persone, le sue conferenze TED sono state viste, in media, 17.000 volte al giorno, i suoi libri sono best seller tradotti in 24 lingue, la sua richiesta di cambiare il mondo attraverso una rivoluzione nell'istruzione è sempre attuale e di grande ispirazione. Tutti noi possediamo innata la capacità creativa. L'immaginazione e la creatività costituiscono il cuore di tutte le conquiste uniche degli esseri umani e quelle conquiste sono state stupefacenti.

Ken Robinson PhD, è stata una delle voci più influenti nel campo della creatività, dell'innovazione e delle risorse umane. Per dodici anni è stato professore di arte e educazione all'Università di Warwick, in Gran Bretagna, e poi professore emerito. Ha ricevuto lauree honoris causa da università statunitensi e britanniche, è stato insignito del Premio Athena dalla Rhode Island School of Design, della Medaglia Peabody per il contributo alle arti e alla cultura degli Stati Uniti, del Premio LEGO per l'impegno a livello internazionale nel campo dell'istruzione, della Benjamin Franklin Medal della Royal Society of Arts e del Nelson Mandela Changemaker Award. Ha collaborato come consulente per governi, aziende, sistemi educativi e di alcune delle organizzazioni no profit più importanti del mondo. Il suo rapporto All our futures: Creativity, culture and education (The Robinson Report) ha raccolto plauso internazionale. Il suo celebre TED Talk Do schools kill creativity è ancora oggi uno dei più visti nella storia, con più di 80 milioni di visualizzazioni. Si stima che sia stato visto da 400 milioni di persone di 160 Paesi diversi. Le sue opere sono state incluse nella lista dei best-seller del New York Times e il suo libro The Element: How finding your passion changes everything (The Element, con L. Aronica, Mondadori, 2012) è stato tradotto in 23 lingue. Nel 2003 la Regina Elisabetta II gli ha conferito il titolo di Cavaliere per i servizi resi alle arti e all'educazione. È morto nel 2020. Kate Robinson Scrittrice, relatrice e co-fondatrice di varie iniziative dedicate alla memoria di suo padre, Ken Robinson. Tra queste ci sono il SKR Legacy Collective Fund - creato per rendere omaggio a Ken Robinson e portare avanti la sua opera sostenendo progetti nel campo dell'educazione, dell'ambiente e della cultura - e Imagine if..., un'organizzazione no profit che si ispira al suo impegno appassionato nel promuovere il potenziale umano. Ha fondato e diretto HundrED, un progetto finlandese che ha l'obiettivo di ricercare e diffondere le innovazioni più interessanti nell'istruzione realizzate in ogni parte del mondo. È anche sostenitrice della Action for Children's Arts e della House of Imagination, nonché membro del direttivo di MindUp e co-direttrice di Nevergrey, un'azienda che lavora con persone e organizzazioni che si occupano di promozione sociale.
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Weitere Infos & Material


1


Il vantaggio di essere umani


Quello che ci distingue dal resto degli esseri che vivono sulla Terra è l’immaginazione.
È attraverso l’immaginazione che creiamo i mondi in cui viviamo.
E che possiamo anche ri-crearli.

Immagina se…


Per molti aspetti, noi esseri umani assomigliamo alla maggior parte delle altre creature che vivono sulla Terra. Siamo fatti di carne e ossa e, in definitiva, la nostra vita dipende da quello che la Terra ci dà. Se tutto va bene, cresciamo da un minuscolo ovulo diventando bambini, adulti, poi vecchi e alla fine moriamo. Come tutte le creature, per vivere dipendiamo dalla generosità della Terra, sopravviviamo e prosperiamo in alcune condizioni mentre avvizziamo e scompariamo in altre. C’è un aspetto, però, che ci distingue considerevolmente dagli altri esseri viventi che ci circondano ed è la nostra peculiare capacità immaginativa. È per la nostra capacità di immaginare che noi non viviamo nel mondo come ci vivono le altre creature: noi creiamo i mondi in cui viviamo.

Questo non significa che sulla Terra non ci siano altre creature capaci di immaginare o dotate di una qualche forma di capacità immaginativa; sicuramente, però, nessun’altra creatura mostra le capacità immaginative complesse che possediamo noi esseri umani. Le altre creature hanno i propri modi di comunicare, ma nessuna arriva alla raffinatezza del linguaggio umano. Alcune sanno cantare e ballare, ma non recitano poesie né eseguono balletti in più atti né convocano flash mob. Magari di notte osservano il cielo, ma non fanno stime riguardo all’energia negativa dei buchi neri e non costruiscono apparecchi prodigiosi per viaggiare nello spazio. Noi sì. Per quanto è a nostra conoscenza, siamo le creature più ingegnose che siano mai vissute sulla Terra. In termini cosmici, la nostra vita è breve come un battito di ciglia. Eppure, le immense capacità immaginative di cui siamo dotati ci permettono di trascendere i limiti dello spazio e del tempo.

L’immaginazione è la capacità di evocare mentalmente cose che non percepiamo con i sensi. Con l’immaginazione possiamo uscire dal qui e ora: possiamo ipotizzare, visualizzare, supporre. Possiamo riesaminare il passato, anticipare il futuro, vedere le cose dal punto di vista degli altri, provare quello che provano gli altri. L’immaginazione è poliedrica. Comprende la capacità di avere esperienze mentali che possono essere definite «immaginali» — quando rievochiamo immagini tratte da esperienze reali, come ad esempio i capelli di nostra madre o quello che abbiamo mangiato ieri a pranzo —, «immaginative» — quando ci portiamo alla mente immagini di cose di cui non abbiamo mai fatto esperienza, come ad esempio un cane verde con i pattini o il tipo di posto in cui potremmo fare la nostra prossima vacanza —, e «immaginarie», quando confondiamo le esperienze immaginative con quelle reali, come nei sogni particolarmente vividi o nelle allucinazioni. Permettendoci di prefigurare il futuro, l’immaginazione è essenziale per poterlo modellare e costruire.

Immaginazione applicata


È possibile essere immaginativi tutto il giorno senza fare niente con quello che si immagina; in questo caso non cambierebbe mai nulla. Per usare la nostra immaginazione dobbiamo farle fare un passo in più: dobbiamo essere creativi. Se l’immaginazione è la capacità di evocare mentalmente cose che non percepiamo con i sensi, la creatività è il processo attraverso il quale la mettiamo al lavoro. È immaginazione applicata. L’immaginazione ci permette di prospettare possibilità alternative e la creatività ci dà gli strumenti per realizzarle.

Definisco la creatività come il processo di generare idee originali e di valore. Questa definizione si basa sul lavoro del gruppo All Our Futures e contiene tre parole chiave: processo, originale e valore.

  1. La creatività è un processo. Ciò significa che implica una relazione tra due aspetti, ognuno dei quali rimanda ricorsivamente all’altro: generare idee e valutare idee. Nel lavoro creativo si passa continuamente dall’una all’altra cosa: si genera un’idea nuova, la si sperimenta, la si valuta e si usano i risultati della valutazione per generare una nuova idea alternativa o per rettificare quella originale; quindi, si sperimenta questa nuova versione, la si valuta e così via. Benché sia possibile, accade raramente che un prodotto finale — sia esso un’opera d’arte, una scoperta scientifica o una ricetta — venga ideato subito nella sua forma definitiva. Il più delle volte, prima di scoprire il risultato migliore, le idee nascono malfatte, vengono modificate, perfezionate, scartate e buttate via e poi fatte rinascere in forme nuove. Succede anche ai migliori tra i migliori: si ritiene che Leonardo Da Vinci abbia impiegato quattro anni a completare la Monna Lisa e sono famose le parole con cui Maya Angelou ha descritto come compone le sue poesie: «Mi ci vuole un’eternità per farle cantare. Lavoro sulla lingua». In questo processo le idee sono fragili: se criticata o accantonata troppo presto, un’idea potenzialmente valida potrebbe finire irrimediabilmente compromessa. La mancata comprensione di questo processo può portare molte persone a scoraggiarsi e a convincersi di non essere creative.
  2. La creatività richiede originalità. In questo contesto l’originalità può essere intesa in vari modi, tutti validi: originalità rispetto alle opere precedenti del suo creatore, rispetto alle opere dei suoi contemporanei, rispetto all’intera storia, se è stata creata un’opera prima nel suo genere.
  3. La creatività richiede giudizi di valore. Cosa sia considerato di valore dipende dal tipo e dallo scopo dell’opera: se una cosa è utile, bella, valida, sostenibile, ecc. Ad esempio, quando si progetta un edificio la bellezza è una delle caratteristiche alle quali si aspira, ma diventa subito irrilevante a fronte della solidità della sua struttura. Perché un progetto originale abbia valore deve essere sia esteticamente piacevole, sia adatto agli scopi per i quali viene realizzato. In questo senso, qui come nei due punti precedenti, il processo creativo ricorre ampiamente alla capacità di pensare in modo critico.

Tutti noi possediamo innata la capacità creativa. L’immaginazione e la creatività costituiscono il cuore di tutte le conquiste uniche degli esseri umani e quelle conquiste sono state stupefacenti. Guardati in giro: abbiamo creato innumerevoli lingue, eleganti sistemi matematici, scienze rivelatrici, tecnologie rivoluzionarie, intricate economie, forme di arte introspettiva e un’ampia varietà di credenze e pratiche culturali.

Botta e risposta


Che la nostra vita sia lineare è un mito spesso preso per realtà. Secondo questo mito, noi nasciamo, cresciamo, andiamo a scuola e — se ci diamo da fare e superiamo gli esami — prendiamo il diploma e andiamo all’università. All’università, se ci diamo da fare, prendiamo la laurea; poi cerchiamo un impiego. Una volta trovato un impiego, se ci diamo da fare veniamo promossi e scaliamo i gradini del successo. Un giorno andremo in pensione e vivremo le nostre giornate senza preoccupazioni, crogiolandoci nello scintillio di una vita ben vissuta. Pur essendo una storia carina, in gran parte non è reale. Può funzionare in questo modo per alcune persone. Sì: tutti partiamo da neonati, cresciamo più o meno allo stesso ritmo e ci possono essere vari traguardi che cerchiamo di raggiungere in alcuni punti del percorso, ma di fatto le nostre vite scorrono in maniera molto più fluida di quanto questa storia vorrebbe farci credere. Per la maggior parte di noi, l’unico momento in cui la nostra vita appare così sequenziale e pianificata è quando ci sediamo a scrivere il curriculum vitae e facciamo del nostro meglio per nascondere il caos totale che abbiamo attraversato e per far sembrare che abbiamo perseguito un accuratissimo progetto di vita.

La storia non tiene conto degli alti e bassi, dei sobbalzi e delle svolte, dei punti morti e dei dietrofront, delle ripartenze verso nuove direzioni, delle volte in cui cadiamo e ci rialziamo. Non tiene conto delle opportunità inaspettate, delle decisioni prese d’impulso, dell’apprendimento e dello sviluppo, delle situazioni al di fuori del nostro controllo e di quanto tutto questo ci abbia fatto crescere. Di rado la vita è una linea retta che sale in diagonale su un foglio. La vita vera assomiglia di più a uno scarabocchio meraviglioso che si muove in spirali sulla pagina. La vita è complessa e imprevedibile ed è grazie alle nostre capacità immaginative e creative che riusciamo a destreggiarci in essa.

È per i miliardi di scarabocchi che si sono intrecciati nel tempo trascorso dall’umanità sulla Terra che il nostro mondo oggi appare com’è. Come specie, abbiamo continuato a creare nuovi strumenti e tecnologie per migliorare la nostra esperienza: che fosse l’ascia, la canna da pesca, la ruota, l’automobile o lo smartphone. Una delle nostre risorse più potenti è la capacità di portare avanti il lavoro di altri, di collaborare. Quando Tim Berners-Lee sviluppò il primo software per il World Wide Web, iniziò salendo sulle spalle dei giganti che erano venuti prima di lui, usando le idee e le innovazioni dei suoi colleghi e dei suoi predecessori. Il suo principale obiettivo era quello di aiutare i ricercatori a condividere il proprio lavoro. Non avrebbe potuto prevedere i cambiamenti che la sua invenzione avrebbe portato in quasi ogni aspetto della vita, così come la conosciamo oggi. La sua invenzione ha acceso una scintilla nella mente di altre persone, che l’hanno raccolta e alimentata con le proprie...



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