Offutt | Il fratello buono | E-Book | sack.de
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E-Book, Italienisch, 376 Seiten

Offutt Il fratello buono


1. Auflage 2020
ISBN: 978-88-3389-215-3
Verlag: minimum fax
Format: EPUB
Kopierschutz: 6 - ePub Watermark

E-Book, Italienisch, 376 Seiten

ISBN: 978-88-3389-215-3
Verlag: minimum fax
Format: EPUB
Kopierschutz: 6 - ePub Watermark



Virgil Caudill e? un uomo tranquillo. Vive nel cuore del Kentucky, e non ha mai lasciato i boschi e le montagne dove e? cresciuto e la comunita? nella quale si riconosce. Le sue giornate scorrono tutte uguali, tra il lavoro e le chiacchiere da bar, ma Virgil ha un punto debole: il fratello Boyd, la testa calda della famiglia, che ha un autentico talento nell'inimicarsi il prossimo e andare a caccia di guai. Quando Boyd viene ammazzato, Virgil si trova davanti a una decisione impossibile. Tutti sanno chi e? il colpevole, e tutti sono certi di quello che accadra?. Negli Appalachi, il sangue si lava con il sangue, e per Virgil esistono solo due alternative: la vendetta o la fuga. Qualunque decisione prendera?, nulla per lui sara? piu? come prima. Ambientato tra i luoghi che Offutt aveva gia? descritto nella sua prima raccolta, Nelle terre di nessuno, e un Montana non meno selvaggio e affascinante, Il fratello buono e? una riflessione intensa e dolorosa sul retaggio di violenza che l'America non ha mai potuto o voluto scrollarsi di dosso. La storia di Virgil, del suo pellegrinaggio nel cuore sanguinante di un paese alla vana ricerca di quella pace che gli e? stata strappata, e? insieme brutale e tenera, malinconica e rivelatrice.

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1


Virgil scese dalla collina seguendo un canale di scolo per la pioggia, gonfio d’acqua, e guidò fino all’ufficio postale di Blizzard. Non era ancora arrivato niente, e allora proseguì, salutando con un vago cenno gli uomini che chiacchieravano nella luce abbagliante del sole di aprile. Salì su una collina ripida, fino al confine della contea. Era appena a due miglia dalla casa in cui era cresciuto, ma non l’aveva mai attraversato.

Parcheggiò sul ciglio della scarpata. In cima, l’aria era più luminosa. Il Clay Creek scorreva nella conca, con l’asclepiade viola che fioriva nel fosso. Da bambini, Virgil e suo fratello avevano camminato su quelle sponde scivolose, raccogliendo bottiglie di bibite vuote a sufficienza per comprarsi le caramelle nell’unico negozio di Blizzard. Virgil avrebbe voluto farlo ancora, ma la gente aveva smesso di gettare via le bottiglie di bibite quando avevano aumentato il deposito a un nichelino. Il negozio aveva chiuso alla morte del proprietario. Anche Boyd era morto.

Virgil cercò di immaginare quella terra quando, ancora piatta, collegava la cima delle colline, prima che un milione di anni di piogge la mordessero per scavare le conche e i letti dei torrenti. Le nuvole si addensavano come montagne di segatura. Pensò che stava guardando fuori dalla contea, e si domandò se i falchi vedessero più lontano, o soltanto meglio. Dall’alto il mondo sembrava più piccolo. Le increspature e gli avvallamenti delle colline coperte di boschi gli ricordavano un copriletto, così raggrinzito che bisognava stirarlo.

Le auto stavano lasciando l’ufficio postale, segno che era arrivato il furgone. Un passero bicolore si era aggrappato a un albero, a testa in giù, e scattava col becco cercando di acchiappare un insetto su una foglia. Da un taglio nella corteccia di un pino usciva la linfa, come sangue. Virgil scese lungo la strada e parcheggiò all’ombra di un salice, accanto al torrente. Sopra l’ufficio postale penzolava una bandiera sdrucita, fissata coi chiodi a un’asta di noce. Ogni mattina il direttore dell’ufficio, un uomo dai capelli bianchi che si chiamava Zephaniah, trascinava l’asta con la bandiera fuori dall’ufficio, per infilarla in un buco accanto a un palo del recinto. Poi legava una cintura di cuoio intorno all’asta e al palo. Alla fine della giornata riportava tutto dentro.

Invece di smistare la posta nelle varie caselle, Zephaniah aveva sistemato alcuni stretti tavoli che corrispondevano all’incirca al terreno circostante: due conche, una collina, un torrente. Divideva la posta del giorno in mucchietti corrispondenti alla collocazione di ciascuna famiglia nell’ambito della comunità. Virgil si chinò sulla stretta mensola che sporgeva sotto allo sportello ricavato nel muro dove Zephaniah lavorava. Dopo anni di utilizzo, il bordo della mensola era liscio e arrotondato.

«La bandiera è tutta strappata, lo sai, sì?», disse Virgil.

«Quest’anno il governo non ha mandato quella nuova».

«Non glielo puoi ricordare?»

«Potrei».

Un uomo che abitava a Red Bird Ridge entrò, facendo sbattere la zanzariera.

«Hanno consegnato la posta?», disse a Virgil.

«Proprio adesso».

«Non ti vedo da...»

L’uomo si aggiustò il berretto, guardò per terra, e si diede una grattata alle basette. L’ultima volta che si erano visti era stato al funerale di Boyd. Virgil non sapeva come toglierlo dall’imbarazzo.

«Insomma, è passato tanto tempo, dall’ultima volta che ti ho visto», disse quello.

Si avvicinò alla finestra, e sfogliò la posta che Zephaniah gli aveva preparato.

«Me lo prepari un vaglia, Zeph?»

«Da quanto?»

«Dieci dollari. È quello che ogni mese mamma deve dare ai dottori».

«Quali dottori?»

«Non lo so, la clinica, in città. Quella dove vanno tutti».

«La Rocksalt Medical?»

«Credo».

Zephaniah riempì il modulo, scrivendo con cura. Quando ebbe finito rimase ad aspettare, e Virgil sapeva che Zephaniah sarebbe restato fermo lì tutto il giorno, piuttosto che insultare quell’uomo e chiedergli di scrivere il proprio nome sul vaglia.

«Dai, Zeph, firma tu per me».

Zephaniah scrisse il nome in fondo al vaglia, poi gli chiese undici dollari. L’uomo contò tre biglietti da cinque sulla mensola.

«Anche per comprare denaro ci vogliono soldi», disse.

«È meglio pagare dal conto in banca», disse Zephaniah.

«Nessuno dei miei si è mai impicciato con le banche, e non comincerò certo io».

«Ti serve una busta?»

L’uomo annuì; Zephaniah scrisse l’indirizzo su una busta preaffrancata e gli diede il resto. L’uomo uscì, poi chiamò Virgil attraverso la zanzariera. «Vieni un attimo qui».

Virgil si avvicinò alla porta. L’uomo premette la fronte contro la rete, e la pelle uscì dai forellini in quadrati minuscoli. «Conoscevo tuo fratello», disse. «Di’ a vostra madre che mi dispiace».

Virgil non sapeva mai cosa rispondere. L’uomo guardò su e giù lungo il torrente prima di continuare, in un sussurro spezzato. «È stato uno dei Rodale. Billy Rodale».

L’uomo si affrettò verso il pick-up.

Virgil si appoggiò al muro, e respirò più a fondo che poteva. Poi buttò fuori l’aria, in un soffio lungo e lento. Dall’altra parte della strada, i verdi viticci dei cespugli di forsizia cercavano di trattenere l’acqua del torrente.

«Virge?», disse Zephaniah. «Tutto a posto?»

«Già. Ma non ne posso più».

«Di cosa?»

«Lo sai. Di Boyd e di tutto il resto».

«La gente è dispiaciuta».

«Non hai sentito cosa ha detto».

«Certo che ho sentito. Le orecchie sono l’unica cosa che ancora mi funziona».

«Be’, non ne posso più. Lo so chi è stato. Lo sanno tutti lungo il torrente, e non ho bisogno che me lo dica nessuno. Pensano che non lo sappia, visto che non ho fatto niente».

«Non devi prendertela, per uno come quello. Il fatto della bandiera è colpa sua».

«Cosa?»

«Non ho chiesto una bandiera nuova perché non voglio attirare l’attenzione. Quando andrò in pensione, l’ufficio postale chiuderà. L’unico motivo per cui è ancora aperto sono i vaglia. Metà di quelli che abitano lungo il torrente li usa per pagare i conti. L’ufficio postale è in attivo, e non è che il governo ci sia proprio abituato».

«E allora perché chiudere?»

«Perché a quelli non importa di essere in attivo».

«E allora, che cosa vogliono?»

«Se lo sapessi, diventerei presidente».

Cinquant’anni prima, l’edificio dove era l’ufficio postale ospitava l’emporio della cittadina di Blizzard. Allora, la comunità viveva dei buoni acquisto della compagnia mineraria. Adesso le miniere erano abbandonate, e la cittadina se n’era andata insieme al barbiere, al saloon, alla stazione dei treni e al medico condotto. Anche la maggior parte delle famiglie se n’era andata. Quelli che erano rimasti scendevano ancora dai fianchi delle colline per i vaglia, un’altra forma di buono acquisto.

«Se chiudono anche qui», disse Virgil, «non rimarrà granché».

«La chiesa e la scuola elementare», disse Zephaniah. «Ho passato le ore a pensarci. Blizzard è vecchia e sfinita, e il governo se ne sta liberando. Non sono in molti a preoccuparsi di noi. Direi che perfino Dio doveva essere impazzito quando ha creato questo posto. Non si è mai vista una terra così in pendenza».

«Forse potresti avviare una petizione».

«E chi la firmerebbe, Virge? Non puoi consegnare una petizione piena di “X”. Direbbero che se questa gente non sa leggere né scrivere, a che gli serve un ufficio postale? No, Virge. Blizzard è spacciata».

Zephaniah rimase lì con le spalle curve e le braccia penzoloni, come se ci avessero attaccato dei pesi. All’improvviso sembrò proprio quello che era, un uomo basso e vecchio.

«Potrei andare in pensione subito», disse. «Sono abbastanza stanco, ma sono anche l’ultimo con un lavoro. Ecco perché vado avanti. Se mi fermo io, qui si ferma tutto».

«Be’».

«Mio padre era ossessionato dall’idea che non me ne fossi andato. Quando è morto, era ancora pieno di rabbia. So che c’è chi dice che dovresti occuparti di quel ragazzo dei Rodale, perché ha ammazzato Boyd. Secondo me sono di più, rispetto a quelli che dicono il contrario. Io invece dico di andartene da qui, e non intendo nemmeno a Rocksalt. Potresti provare con Mount Sterling, perfino con Lexington. Non ha senso finire nel penitenziario di stato per tuo fratello».

Virgil non riusciva a immaginare di andarsene da Blizzard. Ci abitava da trentadue anni. Era Boyd quello irrequieto, quello selvatico, quello che un giorno se ne sarebbe andato. Virgil era cresciuto lasciando parlare Boyd, per poi guardarlo andare in giro a fare il pazzo. Guidava veloce, beveva parecchio, giocava a carte e andava dietro alle donne. Alla fine, lo aveva lasciato anche morire.

Virgil si sentiva oppresso dalle strette pareti dell’ufficio; aveva bisogno di respirare, ma non ci riusciva. Era assetato. Uscì, barcollando, e annusò l’odore del caprifoglio lungo il torrente. Scese in fondo alla strada, poi risalì lungo la ripida sterrata della collina sulla quale abitava. In casa di sua madre, aprì il rubinetto e lasciò scorrere l’acqua per farla salire dalle profondità della terra. Ne bevve due bicchieri, in fretta. Il suo corpo riconobbe l’acqua; il suo gusto freddo era...



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