Miller | Parigi-New York andata e ritorno | E-Book | sack.de
E-Book

E-Book, Italienisch, 147 Seiten

Reihe: Minimum classics

Miller Parigi-New York andata e ritorno


1. Auflage 2018
ISBN: 978-88-7521-995-6
Verlag: minimum fax
Format: EPUB
Kopierschutz: 6 - ePub Watermark

E-Book, Italienisch, 147 Seiten

Reihe: Minimum classics

ISBN: 978-88-7521-995-6
Verlag: minimum fax
Format: EPUB
Kopierschutz: 6 - ePub Watermark



Parigi-New York andata e ritorno Henry Miller Scritto nei primi anni Trenta, nel periodo di massima creatività artistica di Henry Miller e cioè a cavallo delle pubblicazioni di Tropico del Cancro e Tropico del Capricorno, questo libro è stato pubblicato per la prima volta in Italia da minimum fax. Mentre è a bordo della nave che lo traghetta da una sponda all'altra dell'Atlantico, Miller scrive in prima persona raccontando il proprio stato d'animo di esule volontario in Europa che si ritrova a tornare in patria, con il tipico sguardo trasversale e rutilante rivolto tanto agli Stati Uniti trafitti dalla recente Grande Depressione quanto all'Europa impantanata nel fascismo e nel nazismo. Parigi-New York andata e ritorno si legge d'un fiato, ed è una lettura perfetta tanto per i numerosissimi fan di Miller, quanto per chi voglia avvicinarsi allo scrittore per la prima volta. È infatti un compendio, un concentrato di tutti gli elementi che hanno fatto di Henry Miller uno degli autori più amati del Novecento: la vita bohémienne, gli amori travolgenti, il sesso sfrenato, l'idillio per l'arte e per la scrittura, un forte senso etico, la voglia di vivere ogni secondo con l'intensità di una vita intera. Questo libro è puro Henry Miller al 100%!

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Un americano a Parigi
profilo bio-bibliografico


Non è semplice tracciare un ritratto completo di una personalità ricca, irrequieta ed estremamente prolifica come quella di Henry Miller; la premessa migliore, probabilmente, l’ha fatta lui stesso rispondendo a chi gli chiedeva sue notizie biografiche: «Darti tutte le informazioni che desideri è impossibile; ma se leggi con cura i miei libri riuscirai a trovarle da te».1

Henry Miller nasce a Yorkville il 26 dicembre 1891 da genitori americani di origini tedesche. La sua infanzia trascorre serenamente a Williamsburg, un distretto di Brooklyn a maggioranza tedesca dove la famiglia si trasferisce l’anno successivo alla sua nascita. Qui Miller vive fino ai diciott’anni quando, pochi mesi dopo essere stato ammesso al City College di New York, intollerante alle regole del sistema scolastico e già portato per vocazione a una vita errabonda e , abbandona gli studi per viaggiare attraverso gli Stati Uniti insieme alla sua amante, Pauline Chouteau, «una donna abbastanza grande da essere mia madre». Durante i suoi viaggi si procura da vivere ricorrendo a ogni mestiere, anche ai più umili. Torna a New York solo quattro anni dopo, nel 1914, per aiutare il vecchio padre con la sua bottega di sartoria, e in quel periodo inizia a sviluppare la passione per la scrittura.

Dopo essersi sposato con la pianista Beatrice Sylvas Wickens e aver avuto una figlia, si trova costretto dalle circostanze a cercare un lavoro fisso e trova un impiego presso la Western Union Telegraph Company. Il suo primo libro, il romanzo breve , che però disconoscerà subito, nasce proprio in un periodo di vacanza dalla Western Union, nel 1923. Nello stesso anno conoscerà in una sala da ballo a Broadway June Edith Smith, per la quale divorzierà da Beatrice e che avrà un ruolo fondamentale per la sua carriera, sostenendolo, anche economicamente, quando prenderà la decisione di rinunciare al lavoro per dedicarsi esclusivamente alla scrittura, alle letture e alla nuova passione per la pittura. È una scelta di povertà, come la definisce lo stesso Miller, che lo porterà a ricorrere ai più vari espedienti per sbarcare il lunario: quando esce ad esempio, una raccolta di prose poetiche su New York, prova a venderla personalmente, porta a porta.

Nel 1928, il viaggio che gli cambierà la vita: grazie alla donazione di un ammiratore di June, la coppia ha la possibilità di trascorrere un anno in Europa. È un’esperienza illuminante per Miller, il quale capisce che allontanarsi dall’America è l’unica possibilità per ritrovare quella vitalità ribelle che l’ stava soffocando.

L’anno successivo torna a New York, dove finisce il romanzo breve , ma nel 1930 è di nuovo in Europa, questa volta da solo e con l’intenzione di rimanervi. Si stabilisce a Parigi, dove affronta alcuni mesi di vero e proprio vagabondaggio, periodo in cui si rivela decisivo l’aiuto di alcuni nuovi amici. L’incontro più importante è quello con lo scrittore austriaco ma parigino d’adozione Alfred Perlès, destinato a diventare «l’amico che aveva sempre cercato», legato a lui da una rara condivisione di gusti, scelte di vita e sguardo sul mondo. È Perlès a procurargli un lavoro da correttore di bozze nella redazione parigina del , dove lui stesso lavora, mentre contemporaneamente il banchiere americano Richard Osborne lo introduce nei salotti letterari parigini, frequentati da personaggi del calibro di Lawrence Durrell, Anaïs Nin, Antonin Artaud, Michael Fraenkel e Hans Reichel.

È l’inizio di un periodo di grandi stimoli e ricchezza creativa, che poi Miller definirà la sua «primavera nera», la scelta di una condotta di vita gioiosamente sregolata e sessualmente disinibita che lo porta tra l’altro, in un susseguirsi di avventure erotiche e ad alto tasso alcolico, a intrecciare un con la moglie June e Anaïs Nin. È in questo periodo di scarse risorse ma infinita libertà che, ispirandosi fortemente alle proprie esperienze, scrive nel 1934 . Una sintesi estrema dello spirito del romanzo – come poi, si vedrà, anche della poetica di Miller in generale – è espressa già nelle prime righe dal protagonista, che presentandosi dichiara: «Sono senza denaro, senza risorse, senza speranze. Sono l’uomo più felice del mondo». è un romanzo sensuale, a tinte forti, sulle avventure libertine di un americano a Parigi, talmente d’impatto da essere bandito in numerosi paesi di lingua inglese, primi fra tutti gli Stati Uniti. Ma le contestazioni sono pari quasi solo al suo successo, che in alcuni paesi è travolgente e contribuisce a creare da subito il mito di Henry Miller.

Nel 1933 va a vivere a Clichy insieme a Perlès, esperienza che racconterà poi in (1956). È anche questo un periodo gioioso, che si riflette in un’intensa attività letteraria: tra le altre cose inizia a scrivere , una raccolta di racconti sulla sua vita parigina e sulla sua adolescenza a Brooklyn.

Nel 1935 segue Anaïs Nin a New York, dove ha modo di reimmergersi per qualche mese nella realtà americana. Un’esperienza che racconterà in , memoriale in forma di lettera all’amico Alfred Perlès: uscito a Parigi nel ’35 per la Obelisk Press e negli Stati Uniti dieci anni dopo, il libro è una testimonianza fondamentale della sua vita picaresca e della sua visione profondamente critica degli Stati Uniti.

La scrittura di contribuisce ad affinare ulteriormente il suo stile letterario, e funge in un certo senso da preparazione per il successivo , seguito ideale di e altrettanto controverso. Ma se lo stile letterario può considerarsi ancora in via di definizione, le tematiche principali delle opere di Henry Miller sono sempre più delineate, e riassumibili in una strenua resistenza alla massificazione e all’alienazione dell’individuo, cui si contrappone una sessualità libera e gioiosa, vissuta come riaffermazione della pienezza del singolo e come espressione di un incontenibile amore per la vita.

Nell’estate del ’39 Miller sceglie di concedersi un anno sabbatico e va ad Atene a trovare Lawrence Durrell. Avrà modo di tornare più volte in Grecia, allargando le proprie visite a tutto il Peloponneso, e anche qui entrerà in contatto con personalità di spicco del mondo della letteratura, ma nel 1940 sarà costretto a fare ritorno negli Stati Uniti a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Sull’esperienza greca scrive poi prosegue con la stesura del e di parte della trilogia , che comprenderà i romanzi (1949), (1952) e (1959), tutti e tre incentrati sul rapporto con la moglie June.

Ma il ritorno in patria non è semplicissimo: per i primi anni le sue opere, regolarmente accusate di oscenità, non superano il vaglio della censura e non vengono diffuse, e per vivere si trova costretto a scrivere oroscopi e racconti pornografici a pagamento, che verranno pubblicati postumi nella raccolta .

Nonostante ciò, neanche stavolta le difficoltà economiche sembrano arrestare la sua creatività, e questi anni vedono la nascita di , e , un’ennesima invettiva contro la civiltà americana ispirata da un altro lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti. Procede inoltre la scrittura della . A metà degli anni Quaranta può finalmente contare su una certa stabilità economica. Con la nuova moglie, Janina Lepska, si stabilisce a Big Sur, in California, dove rimarrà, fatta eccezione per alcuni lunghi viaggi in Europa, fino alla morte.

Negli anni seguenti è la volta di , , un lungo saggio sui suoi anni in Francia, , , , .

Ma l’anno cruciale è il 1961: Barney Rosset, editore dell’americana Grove Press, decide di pubblicare Sono passati ventisette anni dalla prima edizione parigina, ma nonostante ciò per gli Stati Uniti sembra essere ancora troppo presto: il libro non fa in tempo ad arrivare nelle librerie che viene immediatamente bloccato da un’accusa di oscenità. È la scintilla che dà il via a un’enorme campagna di stampa a favore e contro il romanzo, che si concluderà con l’autorizzazione alla pubblicazione. È uno degli eventi cruciali della cosiddetta «rivoluzione sessuale», e avvierà un importante processo di generale «ammorbidimento» della legislazione americana in materia di pornografia. In un solo anno vende oltre un milione e mezzo di copie, e da quel momento le altre opere di Miller cominciano a essere ristampate e pubblicate nella loro interezza. Ormai è considerato uno dei più grandi autori contemporanei, e il suo stile esplosivo, spontaneo e del tutto innovativo fa scuola tra le nuove generazioni di scrittori.

Dalla metà degli anni Sessanta la sua produzione diminuisce notevolmente: i maggiori sforzi vanno nella raccolta e riorganizzazione dei suoi lunghi scambi epistolari,...



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