E-Book, Deutsch, 432 Seiten
Kubitza L'illusione di Gesù
1. Auflage 2019
ISBN: 978-3-8288-7396-4
Verlag: Tectum Wissenschaftsverlag
Format: EPUB
Kopierschutz: 6 - ePub Watermark
Come i cristiani si sono creati il loro Dio
E-Book, Deutsch, 432 Seiten
ISBN: 978-3-8288-7396-4
Verlag: Tectum Wissenschaftsverlag
Format: EPUB
Kopierschutz: 6 - ePub Watermark
La Bibbia è il libro di gran lunga più sopravvalutato della letteratura mondiale, e Gesù di Nazaret il personaggio più sopravvalutato della storia del mondo. Con queste tesi l'autore, egli stesso dottore di ricerca in teologia, indaga la religione mondiale del cristianesimo predominante in Europa. In forma ben leggibile, e non senza ironia, ci si chiede se la Bibbia sia effettivamente un libro buono ed eticamente prezioso – come le Chiese continuano a sostenere –, oppure se nell'Antico Testamento non domini piuttosto un collerico Dio della guerra, e se il Nuovo Testamento non annunci per la fine dei tempi l'annientamento di tutti i miscredenti. "Chi crede ed è battezzato, sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato." (Mc 16,16)
Le Chiese si richiamano con buon diritto a quel Gesù di Nazaret che esse annunciano come figlio di Dio? Da lungo tempo, oramai, la ricerca scientifica ha accertato che il Gesù storico era persona del tutto diversa e che non aveva quasi nulla in comune col Gesù predicato dalle Chiese. Nella storia del mondo, insomma, il Cristianesimo viaggia senza un biglietto valido.
Questo libro si rivolge tanto a quei credenti e seguaci delle Chiese, che tuttavia non temono di conoscere e affrontare anche realtà sgradevoli, quanto a persone lontane dalla Chiesa, le quali da sempre sospettano che nel cristianesimo c'è qualcosa che non quadra.
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Prefazione La Bibbia è, in assoluto, il libro più sopravvalutato della letteratura mondiale. Poiché essa contiene gli scritti fondamentali della religione fino ad oggi ancora maggioritaria nel mondo, venendo per di più stampata e diffusa in grandi tirature in quasi tutte le lingue, ebbene, persino coloro che non sono vicini alle Chiese riconoscono a questo libro una certa qualità di contenuti. La Bibbia si avvantaggia, inoltre, d’un consolidato culto per la classicità, che impone sempre rispetto anche a coloro che non sono affatto cristiani. Essa viene lodata in ogni caso, sebbene i più non l’abbiano mai letta. In ogni modo, un’efficacia storica l’ha avuta senza alcun dubbio. Efficacia storica, tuttavia, non significa sempre anche qualità di contenuti. Pertanto, è una diceria che perdura ostinata, quella secondo cui la Bibbia sarebbe una lettura preziosa: che in essa si riverberi non soltanto la fede, ma anche una morale superiore, un ethos elevato, che essa trasmetta orientamento e coerenza di significati, e che possa pertanto essere raccomandata, in particolar modo agli adolescenti. Tutto questo è falso o, quantomeno, nel mondo d’oggi non è più così. Negli scritti del Testamento Antico e Nuovo, abbiamo a che fare con testi antichi, che non solo non hanno più nulla da spartire col nostro tempo e con la nostra società, ma che, in innumerevoli passi, contrastano coi princìpi elementari di ordinamenti sociali e giuridici ormai moderni e liberali. Molti modelli comportamentali e molte premesse della Bibbia sono in gran parte diventati inutili, inservibili per l’uomo moderno; di più, la Bibbia rivela in molti luoghi, in maniera addirittura esemplare, come non si dovrebbe agire. Del che non si può nemmeno far carico ad essa. Perché la Bibbia è un relitto di epoche diverse, il rimasuglio di un’epoca e di un paradigma che, a buon diritto, appartiene alle macerie della storia. Alla fondazione di questa tesi sono dedicati i primi capitoli di questo libro, che lasciano correre lo sguardo su diversi aspetti reconditi, su cose spaventose e assurde disseminate nelle Sacre Scritture della cristianità. In passato, il prestigio e l’influsso delle Chiese sono stati molto più grandi. Nei prossimi dieci o venti anni, le persone aconfessionali saranno in maggioranza rispetto ai fedeli delle due grandi Chiese egemoni in Germania. Sebbene esse si mostrino sempre più umane e compassionevoli, come di rado nella loro storia, i fedeli le stanno abbandonando. Al contrario, la figura di Gesù, loro presunto fondatore, gode d’una simpatia inalterata, persino da parte di anticlericali dichiarati o di seguaci della subcultura esoterica. “Gesù sì, Chiesa no!”: con questo breve slogan si può sintetizzare l’atteggiamento di molti credenti contemporanei. Ecco quindi Gesù visto come uomo onesto e sincero, forte di una buona novella, la cui morte violenta per mano dei potenti può suscitare sincera partecipazione anche nei non cristiani. Ma il suo messaggio fu realmente così buono? E’ davvero un modello appropriato, addirittura valido in quanto Dio da adorare? La ricerca storica è largamente unanime sul fatto che Gesù – così come le Chiese lo annunciano e come parzialmente è annunciato già nella Bibbia – non è mai neppure esistito. Come la Bibbia è il libro più sopravvalutato della letteratura mondiale, allo stesso modo Gesù potrebbe essere il personaggio più sopravvalutato della storia del mondo. Chi fosse Gesù realmente, e ciò che, secondo la scienza, oggi si può dire responsabilmente su di lui, sarà descritto in un capitolo centrale che lo riguarda. Ciò facendo, lo sguardo dovrà essere liberato pure sulle limitatezze e sugli abissi di questo predicatore ambulante in Galilea. I risultati non sono sempre gradevoli, né per i credenti né per i suoi ammiratori profani. Non tutti vorrebbero apprendere questi fatti con tanta precisione. Che ne ha fatto la Chiesa, dell’insegnamento di Gesù? Esso ha mai giocato un ruolo determinante nell’edificazione della Chiesa e dei suoi dogmi? La Chiesa ha avuto qualche riguardo nei suoi confronti? Oppure le è toccato, nella rappresentazione dell’opera teologica, nulla più che il ruolo del portinaio? Alle domande riguardanti i dogmi della Chiesa, si risponderà dopo i capitoli relativi a Gesù, anche qui con esiti interessanti. Nella conclusione, andremo alla ricerca dei valori cristiani che, non da ultimo, vengono evocati senza tregua da tanti esponenti politici nei rituali sermoni della domenica. Anche ogni non politico, comunque, crede di sapere ciò che si intende con essi; sennonché definire con precisione i valori cristiani riesce tanto più difficile quanto più precisamente li si esamina … analogamente ad una Fata Morgana, che svanisce tanto più nettamente quanto più la si vuole esaminare da vicino. In realtà, molte cose che costituiscono una collettività moderna, non hanno assolutamente nulla da spartire con “radici” o premesse cristiane. Anzi, possiamo addirittura rallegrarci del fatto che la nostra società non poggi per niente su quei fondamenti biblici o cristiani tanto spesso evocati. Per queste ragioni, anche come fonte dell’etica e come base per una società moderna, il Cristianesimo viene sovrastimato in misura eccessiva. Questo libro si propone di illuminare criticamente i fondamenti e le impronte del paradigma cristiano che – per oltre 1500 anni – ha determinato la storia dell’Occidente. E mette così in evidenza la pressoché totale divergenza e alterità delle dottrine delle Chiese cristiane da quella a cui codeste Chiese falsamente fanno riferimento. La ricerca scientifica – e in particolare l’esplorazione del Nuovo Testamento con metodologia scientifica – ha documentato l’inattendibilità dei fondamenti del Cristianesimo in misura ampia e più che sufficiente. In linea di principio, la verità del Cristianesimo non è più una questione di fede: non è nulla per cui si possa prendere una decisione responsabile. Infatti, ancora prima della dogmatica in cui bisogna credere, il Cristianesimo è caduto ormai attraverso l’esame preliminare della storia. La ricerca storica ha risolto il problema della verità del Cristianesimo in termini più efficaci e durevoli di quanto intere biblioteche di dogmatici abbiano mai saputo fare. Oramai, non si pone assolutamente più la questione della decisione, bensì solo il quesito se si sia personalmente disposti ad accettare questi risultati, oppure a chiudere gli occhi davanti ad essi. Sul piano intellettuale, il paradigma cristiano può essere considerato, responsabilmente, come liquidato; e la questione della sua verità considerata chiusa, risolta ormai in senso negativo. Il che vale anche senza curarsi più di tanto del fatto che il Cristianesimo stesso sussisterà sicuramente ancora per secoli; allo stesso modo in cui, nell’antichità, il mondo degli dèi germanici e romani perdurò e sopravvisse ancora per secoli, anche dopo il trionfo del cristianesimo. Nella realtà, nonostante l’orario di chiusura per le religioni sia scaduto, i clienti abituali non si lasciano mettere alla porta così facilmente, neanche dall’oste più abile. Quali potenze sociologiche e istituzionali di prima grandezza, le Chiese hanno radici profonde e non vogliono più andarsene, sfoggiando una forza d’inerzia da non sottovalutare. E’ noto che i fedeli vogliono credere, essendo difficilmente disponibili ad ascoltare argomenti in questo settore per loro esistenziale. Ciò nondimeno, oppure proprio per questo, le argomentazioni critiche non sono fatiche inutili, sprecate a priori, bensì contributi tanto più necessari. Questo libro si rivolge quindi, in ugual misura, a membri ed amici delle Chiese cristiane, che non temono di confrontarsi con modi di pensare idonei ad indagare criticamente i loro presupposti di vita e di fede, mettendoli magari in discussione. Esso può aprire loro nuove prospettive e condurli ad una migliore conoscenza del mondo reale, ma potrebbe anche far apparire insipide e discutibili le consuete connessioni, avvertite ormai come sgradevoli. Le sentiranno meno edificanti, ma in compenso, si spera, tanto più idonee ad ampliare la conoscenza. In egual misura, questo libro si rivolge anche ai critici del cristianesimo, nonché a quelli che da sempre hanno nutrito il sospetto che, nel mondo cristiano, ci fosse in fondo qualcosa che non torna. Con questo libro, essi avranno la possibilità di consolidare il loro giusto sentimento in maniera argomentativa. Perché, in realtà, c’è molto da dire sul Cristianesimo realmente esistente, nonché sulle sue origini. Questo libro si comprende, in sostanza, nel solco della migliore tradizione illuministica. Che l’Illuminismo sia un vecchio arnese, e la critica alla religione sia, nella fattispecie, un residuato dell’Ottocento, non può davvero essere concesso. Non lo sarà, quantomeno, fino a quando si continuerà a predicare il contrario, tutte le sante domeniche, dai pulpiti delle chiese. Questo libro, d’altronde, non è un contributo per un ateismo di principio. Si occupa in realtà esclusivamente del Cristianesimo in quanto religione principale di questo ambito culturale. Quella cristiana è, oltretutto, la religione che, fra tutte quelle esistenti, è stata indagata al massimo grado sul piano scientifico. Ovviamente, s’insinua fortissimo il sospetto che anche altre religioni – qualora fossero anch’esse seriamente sottoposte ad analoghe indagini scientifiche – ne uscirebbero anch’esse sprovviste d’un biglietto valido. Per prevenire subito, qui, un possibile equivoco: il fatto che, nel titolo di questo libro, si parli di illusione, quasi di follia...