E-Book, Deutsch, 220 Seiten
Cavalli / Minato Xerse
1. Auflage 2012
ISBN: 978-3-8496-0050-1
Verlag: Jazzybee Verlag
Format: EPUB
Kopierschutz: 6 - ePub Watermark
Die Opern der Welt
E-Book, Deutsch, 220 Seiten
ISBN: 978-3-8496-0050-1
Verlag: Jazzybee Verlag
Format: EPUB
Kopierschutz: 6 - ePub Watermark
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Di quello che si finge
Per condure il Drama all'ultimo oggetto, che sono le nozze di Xerse con Amastre e aver modo come tesser intrecio diletevole, si fingono li seguenti verisimili.
Che Dario per gratitudine verso Ottane Nobile persiano, che lo haveva seguito contro li Magi li facesse dono della Corona di Susia constituendolo Signore di quel Regno.
Che li Mori havessero portate l'armi all'assedio di Susa metropoli della Susia, perché Ottane non havesse voluto concedere in moglie la figlia Amastre al loro Re; e che Ottane avesse invocato in suo aiuto Xerse, il quale vi fosse andato in persona con buon esercito, e che si fosse innamorato di Amastre, e ella ardentemente di lui.
Che stimolato dal Senato Persiano d'andar all'impresa contro li Ateniesi per vendicar l'ingiuria dell'incendio di Sardi, gli fosse convenuto lasciar a quell'impresa contro i Mori in aiuto d'Ottane un Generale, che fu Ariodate Prencipe d'Abido con l'esercito, e che per l'affetto, che portava ad Amastre a fine di sicurezza havesse persuaso Ottane a mandarla in Aracea altra Città di Susia, e che il Padre così havesse essequito. Che Xerse poi si fosse portato in Abido Città su l'Hellesponto per ivi radunar l'esercito, e passare in Europa come luoco più commodo d'ogn'altro per l'opera del Ponte, che faceva su le navi fabricar sopra l'Hellesponto.
Che in Abido fossero doi sorelle figlie del Prencipe Ariodate, da lui lasciato generale appresso Ottane; la maggiore nominata Romilda e la minore Adelanta: ambe innamorate di Arsamene fratello di Xerse, e che Arsamene alla maggiore corrispondesse: E che di Romilda Xerse pure s'innamorasse, giamai però corrisposto.
Che poi mentre Xerse, havendo eletto per Mastro di Campo Eumene Eunuco suo confidente, stava in Abido raccogliendo le genti per l'impresa d'Europa, si fosse fatta intorno a Susa giornata, e scacciatone l'inimico, e che Ariodate se ne ritornasse in Abido.
Che tratanto d'Aracca si fosse partita Amastre in habito d'huomo con Aristone vecchio suo Balio, e fosse venuta in Abido per vedere l'amato Xerse, dove gionta intende la Vittoria a favore d'Ottane suo padre contro li Mori, e scopre Xerse innamorato di Romilda.
Che da Susa Ottane mandasse un'Ambasciatore a Xerse a renderli gratie, che col suo aiuto havesse scacciati li Mori, e ad offerirli il Regno, di Susia, e la figlia in Consorte. Sopra questa Historia, con questi suppositi verisimili si finge il Drama.
Prologo
La scena rappresenta Boscareccia col Monte Parnasso.
Le Muse, Apollo sul Caval Pegaseo.
MOMO Prima di aprirsi la tenda.
Olà Signori, olà
l'Opra più non si fà,
la povera Virtù,
hor hora si partì,
che non trovando chi la premi più,
nol vuol servir più qui;
voleva almen di lode esser premiata,
pur si poca mercé gli fu negata.
Musica, e Poesia
sue Figliuole dilette
son con la Madre lor fuggite via,
insomma così fu,
e così interessata la Virtù;
ma voi già vi turbate,
e al partir v'accingete?
fermatevi, sedete,
non partite, ascoltate.
Aria.
Ciò da me sol detto fu,
per dir mal della Virtù;
più mi pasco del dir male,
che del nettare Divino,
hebbi sempre per destino
mormorar d'ogni mortale.
Ma voi Donne vezzose,
che fin'hor speso havete
co' i vostri fidi amanti
in discorsi d'Amor l'hore otiose,
hor ch'io qui giunto son perché tacete?
Forse di me temete?
Aria.
Ch'io censuri vostri amori,
donne belle non fia vero,
son parzial del Ciel Arciero,
compatisco i vostri ardori;
mal di voi mai non dirò,
che già mai con Amor lite non vuò;
che io mormori di voi, non dubbitate,
seguite, discorrete, amoreggiate.
Ma per qual causa mai tanto dimora
questa turba cannora,
che Sovra queste Scene
all'opre destinate ancor non viene?
Io consolar vorrei
le impazienze vostre o Donne belle,
se fussero bastanti i prieghi miei
ad involar di qua
questa tenda, nemica
della curiosità;
ma già che in questo luogo impera Amore,
per la faretra e l'arco,
e per gli strali ardenti
di sì possente Nume
benigno il vostro aiuto imploro o venti
voi con un soffio sol bramato, e caro
tosto involar potrete
quest'invido riparo
se dell'arciero Amore
al gran Nome temuto
ubedì Giove, e Pluto,
ond'arsero ambedue
alle facelle sue,
a secondare i desiderii suoi.
siate pronti anche voi
dall'antro Eolio
su sprigionatevi,
e senza indugio
hor qui portatevi,
senza più dimorar qui comparite
e questa Tenda agl'occhi altrui rapite.
Qui vengono i venti, e portano via la Tenda.
Consolatevi o belle,
né vi lagnate più,
che a miei supplici accenti
ubbedirono i Venti;
viva Amor viva sù sù.
Riverente io t'inchino
splendida Deità.
APOLLO.
Momo qui che si fà?
MOMO.
Le belle habitatrici
dell'Italico Reno,
in questo di Virtù dotto congresso
attendon curiose
il Drama a lor promesso.
APOLLO.
A me non giungon nuove
delle Felsinee Dame
le virtuose brame.
Del magnanimo Xerse,
che le Greche Falangi
assalì, soggiogò, vinse, e disperse
i successi guerrieri, e amorosi
in sì nobil Teatro io già disposi.
Aria.
Hor hor si vedrà,
che cruda beltà,
al fin disprezzò,
chi un Platano amò.
Sù, sù, caste sorelle,
figlie di Giove, e mie fidate Ancelle
i musici canori
all'opre desiate
ite, sollecitate.
CHORO di Muse a 3.
Siam pronte ad esequir ciò che tu voi
che son leggi temute i cenni tuoi.
Aria.
PRIMA MUSA.
Sù sù, al canto
SECONDA MUSA.
al suono
TERZA MUSA.
all'opra
con mirabile stupore
PRIMA MUSA.
la Virtù
SECONDA MUSA.
l'Arte
TERZA MUSA.
il valore
di noi tutte omai si scopra.
PRIMA MUSA.
Per far preda d'ogni core,
s'udiran in ogni lato,
regolate in dolce fiato
rimbombar voci...